“SEDUTA(!)”
Installazione, tecnica mista, 2019.
Quando la realtà è troppo vicina per sembrarci reale. Dalla lontananza con cui avvertiamo certe vicende nasce “Seduta(!)”, che vuole essere risultante concreta di quelle anomalie normali con cui certi uomini tentano di gestire, manipolare e modificare la personalità elevata e il carattere fortissimo di una donna.
Rappresentata qui con sembianze simili a quelle del volto di Cristo sulla Sindone, la figura femminile compare intrappolata e dissolta nelle carni di un corpo trasformato in tela, in cui non esistono più né forme né fisionomie, solo il suo naturale colorito, le cui stesse sfumature ne offuscano la visuale dei tratti somatici.
Notevolmente sofferente, ella appare deformata e comunica solo attraverso una piccola sorgente di sangue, che scende su di lei silenziosa, casta, limpida e pura come la violenza che ha appena subìto.
Nessuno la vede, nessuno le crede. Solo le tracce del suo stesso sangue macchiano la coscienza di chi l’ha toccata, lasciando di lei, nel mondo reale, solo una sedia vuota e la sua veste. E’ un grido afono, soffocato dai tabù che su di lei impongono il silenzio, trasformandola in neutrale inesistenza docile e più facilmente assoggettabile ai doveri di casa.
Quella lacrima non è solo un monito, un segnale. Essa racchiude dentro di sé tutte le incredibili idee che muovono la sua psiche e che forgiano e consolidano, anche nelle più bieche condizioni, la sua inesorabile superiorità rispetto a colui che la possiede.